Ricevo e pubblico

Nel Cilento continuano le iniziative pro De Masi, anche se dal Ministero, come riporta Bartolomeo Ruggiero sul Corriere del Mezzogiorno, affermano che non vi è stata alcuna richiesta di dimissioni da parte del Ministro a De Masi. In buona sostanza il Ministero dice che sostanzialmente De Masi poteva rimanere al suo posto. Il Centro Destra propone tre nomi Lubritto, Di Comite, Feola, ma altri potrebbero uscirne e afferma "le dimissioni non hanno bisogno di accettazioni, De Masi le ha fatte e il Ministro Prestigiacomo non può che prenderne atto." Alla fine la vicenda De Masi e la nomina del nuovo presidente del Parco Nazionale del Cilento sono rinviate a settembre mentre il professore è impegnato nel Ravello Festival si è tenuta una nuova riunione presso l´aula consiliare di Vallo della Lucania del comitato Pro De Masi. I sostenitori del presidente dimissionario del Parco del Cilento in pochi giorni hanno raccolto oltre 1000 firme a sostegno dell´appello rivolto al ministro dell´Ambiente Stefania Prestigiacomo. Gli imprenditori, gli operatori culturali, le associazioni chiedono l´appoggio e il sostegno di tutti i cittadini dell´area protetta per riportare De Masi alla guida del Parco nazionale.Insieme alla raccolta di firme il comitato ha deciso di raccogliere fondi per la stampa di 2000 manifesti e 20 mila volantini per una maggiore diffusione dell´appello pro De Masi. Un appello rivolto al ministro dell´Ambiente di non accettare le dimissioni di Domenico De Masi, e al presidente della Regione Bassolino di attivarsi «perchè in un periodo delicato di pesanti difficoltá dell´economia locale, il Parco non resti privo di una guida così autorevole». Il comitato si rivolge poi ai sindaci chiedendo loro di prendere pubblica posizione (come alcuni giá hanno fatto) «affinchè il territorio del Cilento e del Vallo di Diano continui a giovarsi dell´apporto di una professionalitá, qual è quella rappresentata dal sociologo romano, riconosciuta in Italia e all´estero da imprese e istituzioni». I sostenitori del comitato si rivolgono infine allo stesso presidente De Masi affinchè valuti la necessitá di stabilitá in un momento di emergenza per l´economia locale, riflettendo sulle reali conseguenze negative delle sue dimissioni per il territorio dell´area protetta. «In soli sei mesi -afferma Giuseppe Cilento promotore del comitato sul quotidiano La Città- la presidenza De Masi ha rivoluzionato la gestione del Parco con forte motivazione ed impegno del personale del Parco, nuovi livelli organizzativi dell´ente, attribuzione di responsabilitá e mansioni precise e pubblicizzazione dei relativi compensi, nel quadro di una generale operazione di trasparenza». «A ciò va aggiunto- sottolinea Giuseppe Cilento- il protagonismo degli operatori economici e culturali , come segno di una accresciuta autostima in un complessivo clima di grande ottimismo e di rottura di vecchi schemi». Il comitato così come ha ribadito a Vallo della Lucania, auspica che tutte le istituzioni responsabilmente collaborino e si incontrino per riportare De Masi alla guida del Parco. Su questo c´è stata la posizione del presidente della provincia di Salerno Angelo Villani. Difficile sapere cosa succederà anche se la presidenza rientra nello scacchiere politico di Forza Italia. Molti, anche chi è a suo favore, hanno attaccato il suo modo di fare ed in particolare le dimissioni eclatanti "Doveva rimanere e aspettare invece di dimettersi, ora sarebbe al suo posto e starebbe lavorando per il Cilento, perchè fare questo gesto eclatante? Il Ministro sarebbe stato in difficoltà a doverlo farlo dimettere, ora che si è dimesso difficile riconfermarlo nonostante la mobilitazione." Un gesto che non è piaciuto e che avrebbe evitato il comitato,, anche se il professore ha preferito fare una scelta di coerenza visto che il Governo è cambiato. «Forse - ha dichiarato il sociologo Romano- se tutto questo entusiasmo e fermento intorno al suo operato fosse stato manifestato un mese fa, oggi le realtá sarebbe leggermente diversa». Un commento grazie
2 agosto 2008 20.12

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