I compensi del Ministro Brunetta

Brunetta pubblica il suo stipendio

Da ministro, 46mila euro l'anno

Chi la fa, l'aspetti? Dopo aver voluto rendere trasparenti conti della Pubblica Amministrazione e redditi di dirigenti e collaboratori, il ministro per la Fuzione pubblica Renato Brunetta ha messo online anche il suo stipendio e quello del suo staff. Sul sito del Ministero ci sono i compensi percepiti da Brunetta da deputato e da ministro (quest'ultimo pari a poco più di 46mila euro l'anno). Ai raggi X anche i redditi della sua équipe.
I NUMERI DI BRUNETTA
Il ministro, dunque, percepisce il trattamento economico da deputato e quello della presidenza del Consiglio. Quest'ultimo è pari a 46.113,60 euro. L'indennità da deputato è corrisposta per 12 mensilità.L'importo mensile, che a seguito della delibera dell'ufficio di presidenza del 17 gennaio 2006, è stato ridotto del 10%, è pari a 5.486,58 euro, al netto delle ritenute previdenziali (784,14 euro) e assistenziali (526,66 euro) della quota contributiva per l'assegno vitalizio (1.006,51 euro) e della ritenuta fiscale (3.899,75 euro). A Brunetta viene riconosciuta una diaria, a titolo di rimborso delle spese di soggiorno a Roma, sulla base della legge n.1261 del 1965, che ammonta a 4.003,11 euro mensili. Questa somma viene ridotta di 206,58 euro per ogni giorno di assenza del deputato da quelle sedute dell'assemblea in cui si svolgono votazioni, che avvengono con il procedimento elettronico. A titolo di rimborso forfettario per le spese inerenti al rapporto tra eletto ed elettori, al deputato è poi attribuita una somma mensile di 4.190 euro, che viene erogata tramite il gruppo parlamentare di appartenenza.Ai deputati non è riconosciuto alcun rimborso per le spese postali a decorrere dal 1990 ma gli eletti usufruiscono di tessere per la libera circolazione autostradale, ferroviaria, marittima ed aerea, per i trasferimenti sul territorio nazionale. Per le spese spese telefoniche, dispongono di una somma annua di 3.098,74 euro.I NUMERI DELLO STAFFIl capo di gabinetto Filippo Patroni Griffi, così come i suoi vice Caterina Guarna e Germana Panzironi, oltre allo stipendio precedente percepisce un emolumento accessorio pari a 85mila euro lordi l'anno (61mila e 55mila euro per i suoi due vice).Il capo della segreteria e consigliere per le relazioni istituzionali, Enrico Pellizzari, tra stipendio ed emolumento accessorio arriva a circa 120mila euro. La segretaria particolare del ministro, Stefania Profili,85mila; il portavoce, Vittorio Pezzuto, circa 95mila euro; il capo dell'ufficio legislativo, Carlo Deodato, oltre allo stipendio 61mila euro; il capo della segreteria tecnica Renzo Turatto 140mila euro complessivi; il consigliere diplomatico Gianluigi Benedetti oltre allo stipendio aggiunge un emolumento accessorio di 55mila euro; infine il consigliere economico Leonello Tronti allo stipendio aggiunge 34mila euro.

MA IL SECONDO AMALFITANO DOV'E????
SONO STATO ANCHE SUL SITO MA NON L'HO TROVATO.
Ma vuoi vedere che non percepisce neanche compenso.
Quindi non è un Giuda , ma un buon Sammaritano...........................

Onorevole Brunetta, ma che fa?????

Commenti

Anonimo ha detto…
LUI LO FA SOLO PER IL BENE DEL PAESE.
A MENO CHE' CON TUTTI GLI INCARICHI CHE HA E' MEGLIO ESSERE PAGATI IN NERO ALTRIMENTI IL740 DIVENTA PIU' ALTO DI BRUNETTA
Anonimo ha detto…
Amalfitano è il portaborsa,si vocifera che è stato visto a Roma portare la 24 ore del ministro!
Anonimo ha detto…
L'amore non ha età (politica)...
Anonimo ha detto…
Caro Emiliano Amato ho letto e apprezzato il tuo blog. E'inopportuno ed inaccettabile che il capogruppo dell'opposizione abbia avuto l'incarico di direttore di Villa Rufolo come Secondo Amalfitano, ma nessun consigliere comunale nel proprio paese potrebbe assumere ruoli pagati, allora fatevi tutti dipendenti comunali, e assolutamente incompatibile (chiedi all'Ordine dei Giornalisti) che un consigliere comunale faccia il giornalista nel proprio paese. Il giornalismo dovrebbe essere per definizione indipendente e un vero giornalista dovrebbe criticare per prima cosa l'amministrazione è il suo ruolo connaturato, se non lo fa fa altro, non giornalismo.
V come Vittoria
Anonimo ha detto…
sciopero al viacon!i dipendenti non percepiscono lo stipendio da due mesi!!!scioperoooooooooo
Anonimo ha detto…
ma quando mai se quelli che ci lavorano si stanno arricchendo!!!
vedi.....
Anonimo ha detto…
da questa sera la piazza può dormire sonni tranquilli....
SONO ARRIVATI I VIGILANTES!!!
Ancora una volta alcuni volti noti hanno vinto........
Adesso....Sogni D'oro QUESTORE....

Ravello...é Una Canzone...
Anonimo ha detto…
Berlusconi: «Il lodo Alfano non è ad personam, è per tutti i cittadini che fanno il presidente del consiglio»
Anonimo ha detto…
alooooooooooooooooooooo
taxiiiiiiiiiiiiiiiiii
Anonimo ha detto…
Nel Cilento continuano le iniziative pro De Masi, anche se dal Ministero, come riporta Bartolomeo Ruggiero sul Corriere del Mezzogiorno, affermano che non vi è stata alcuna richiesta di dimissioni da parte del Ministro a De Masi. In buona sostanza il Ministero dice che sostanzialmente De Masi poteva rimanere al suo posto. Il Centro Destra propone tre nomi Lubritto, Di Comite, Feola, ma altri potrebbero uscirne e afferma "le dimissioni non hanno bisogno di accettazioni, De Masi le ha fatte e il Ministro Prestigiacomo non può che prenderne atto." Alla fine la vicenda De Masi e la nomina del nuovo presidente del Parco Nazionale del Cilento sono rinviate a settembre mentre il professore è impegnato nel Ravello Festival si è tenuta una nuova riunione presso l´aula consiliare di Vallo della Lucania del comitato Pro De Masi. I sostenitori del presidente dimissionario del Parco del Cilento in pochi giorni hanno raccolto oltre 1000 firme a sostegno dell´appello rivolto al ministro dell´Ambiente Stefania Prestigiacomo. Gli imprenditori, gli operatori culturali, le associazioni chiedono l´appoggio e il sostegno di tutti i cittadini dell´area protetta per riportare De Masi alla guida del Parco nazionale.Insieme alla raccolta di firme il comitato ha deciso di raccogliere fondi per la stampa di 2000 manifesti e 20 mila volantini per una maggiore diffusione dell´appello pro De Masi. Un appello rivolto al ministro dell´Ambiente di non accettare le dimissioni di Domenico De Masi, e al presidente della Regione Bassolino di attivarsi «perchè in un periodo delicato di pesanti difficoltá dell´economia locale, il Parco non resti privo di una guida così autorevole». Il comitato si rivolge poi ai sindaci chiedendo loro di prendere pubblica posizione (come alcuni giá hanno fatto) «affinchè il territorio del Cilento e del Vallo di Diano continui a giovarsi dell´apporto di una professionalitá, qual è quella rappresentata dal sociologo romano, riconosciuta in Italia e all´estero da imprese e istituzioni». I sostenitori del comitato si rivolgono infine allo stesso presidente De Masi affinchè valuti la necessitá di stabilitá in un momento di emergenza per l´economia locale, riflettendo sulle reali conseguenze negative delle sue dimissioni per il territorio dell´area protetta. «In soli sei mesi -afferma Giuseppe Cilento promotore del comitato sul quotidiano La Città- la presidenza De Masi ha rivoluzionato la gestione del Parco con forte motivazione ed impegno del personale del Parco, nuovi livelli organizzativi dell´ente, attribuzione di responsabilitá e mansioni precise e pubblicizzazione dei relativi compensi, nel quadro di una generale operazione di trasparenza». «A ciò va aggiunto- sottolinea Giuseppe Cilento- il protagonismo degli operatori economici e culturali , come segno di una accresciuta autostima in un complessivo clima di grande ottimismo e di rottura di vecchi schemi». Il comitato così come ha ribadito a Vallo della Lucania, auspica che tutte le istituzioni responsabilmente collaborino e si incontrino per riportare De Masi alla guida del Parco. Su questo c´è stata la posizione del presidente della provincia di Salerno Angelo Villani. Difficile sapere cosa succederà anche se la presidenza rientra nello scacchiere politico di Forza Italia. Molti, anche chi è a suo favore, hanno attaccato il suo modo di fare ed in particolare le dimissioni eclatanti "Doveva rimanere e aspettare invece di dimettersi, ora sarebbe al suo posto e starebbe lavorando per il Cilento, perchè fare questo gesto eclatante? Il Ministro sarebbe stato in difficoltà a doverlo farlo dimettere, ora che si è dimesso difficile riconfermarlo nonostante la mobilitazione." Un gesto che non è piaciuto e che avrebbe evitato il comitato,, anche se il professore ha preferito fare una scelta di coerenza visto che il Governo è cambiato. «Forse - ha dichiarato il sociologo Romano- se tutto questo entusiasmo e fermento intorno al suo operato fosse stato manifestato un mese fa, oggi le realtá sarebbe leggermente diversa».

Un commento grazie
Anonimo ha detto…
Il Grillo Zompante ha bisgno di essere sempre protagonista... oppure muore
Anonimo ha detto…
MALGOVERNO NELLA P:A:in quel di Castelraimondo serve maggiore vigilanza e controllo sul territorio.Dal febbraio 2002 l’amministrazione comunale tiene,illegittimamente demansionato,estromesso,eliminato dall’ufficio il comandante dei vv.uu;(uno dei quattro dipendenti comunali laureati,di ottima condotta morale e civile,incensurato,senza alcun procedimento penale o giudiziario a carico),sostanzialmente senza fare quasi niente,a spese del contribuente.(Vedere sentenza immediatamente esecutiva,in internet,alla voce DEMANSIONAMENTO CAMERINO)

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