La Giostra

Leggilo fino in fondo.....

La Giostra di Maria Rosaria Pugliese

“Se la bambina ha paura, blocco subito la giostra”.
Con queste parole, il giostraio, un mangiafuoco di pelle olivastra e dall’aspetto straniero, tranquillizzò i genitori apprensivi.
La famigliola era sbucata nello slargo di Antignano proveniente dal Campo Vittorio
che, nel gergo vomerese di metà anni cinquanta, indicava lo stadio del Vomero, e pure tutte le strade ad esso adiacenti e l’ampia piazza rettangolare prospiciente l’impianto sportivo.
“La giostra!” esclamò il bambino, sgranando i timidi occhi azzurri.
Quella sera che annunciava la primavera, l’aria profumava di fiori d’arancio, la famiglia, solida e compatta, stava rientrando a casa dopo aver fatto visita a dei parenti.
Avanzava nella consueta formazione.
“No!” disse severa la madre senza girarsi verso il bambino che teneva per mano
“E’ tardi e dovete ancora cenare”.
Longilinea e altera, la donna indossava un tailleur bon ton color ruggine e un cappellino alla Evita Peron che le ricopriva appena la crocchia di capelli castani.
Aveva rossetto scuro e sopracciglia sottili come una riga di matita.
Sembrava un’attrice del cinema muto. “Un solo giro!” concesse, conciliativo, il marito socchiudendo gli occhi chiari cerchiati.
Altissimo, capelli ondulati pettinati all’indietro senza scriminatura, naso concreto, accondiscendeva subito ai desideri dei figli, tutt’al più contenendoli per non contrastare l’invincibile moglie.
Una massa di capelli biondi riccioluti gli tormentava la cravatta nera.
La bambina – metà degli anni del fratellino – dopo aver fatto trenta-quaranta passetti si era impuntata sul selciato. Come un mulo. Come sempre.
Gambette rigide, viso imbronciato, rimaneva immobile e inerte fino a quando le braccia paterne la tiravano su e allora si avvinghiava a quella meravigliosa pertica: il profumo, il calore, le conciliavano il sonno.
“E’ capricciosa” aveva detto una volta Evita al marito “Ha cinque anni e tu la tratti come una lattante”.
“Andiamo sulla giostra!” ribadì la bambina, affrancando la cravatta e battendo le mani.
Era una piccola giostra senza pretese, però festosa come tutte le giostre.
Trilleggiava e luccicava.
I suoi lampeggiamenti stenebravano la piazza buia, così come il sole di mezzanotte rischiara l’oscurità polare.
Un girotondo colorato di cavallucci che trottavano in pariglia o galoppavano fieramente scompagnati. Automobiline senza tetto e una diligenza con le fiancate sforacchiate. L’autopompa rosso fuoco con tanto di sirena e di scala.
Un elefantino bardato e sorridente e una sinuosa canoa con un sol remo.
Cosa potrebbe rendere più felici due bambini una sera di primavera, l’aria che sa di fiori d’arancio?
Il ragazzino fece subito la sua scelta: dirottò la mamma verso un cavallino rampante con la criniera fulva e gli zoccoli dorati.
Alla bimba sarebbe piaciuto abbarbicarsi sull’elefantino che le sorrideva, ma i genitori ritennero pericolosa quella preferenza perché il pachiderma era troppo rialzato e, se fosse caduta, la piccina si sarebbe fatta male.
Così il papà la sistemò in una stupida macchinina rossa con due occhioni gialli che affiancava il cavallino rampante.
“Vedi - le disse, schiacciando la pompetta a lato del volante di gomma – c’è pure il clacson”.
Il fischio acutissimo emesso dal marchingegno acustico sovrastò tutti gli altri suoni della sarabanda e allettò la bambina che tolse il broncio, ma che purtuttavia
tentò di trattenere il padre esternando il suo più grande timore, quello che sempre la attanagliava, quando uscivano di casa: “ Come faccio se devo fare pipì?”.
“Non preoccuparti, rimango qui vicino.” rispose l’uomo e con un saltello raggiunse la moglie ai bordi della pista.
Il giostraio, constatato che non vi erano altri clienti, sparì in una baracchetta di legno tenuta su da quattro assi sbilenche verniciate di rosso.
Riapparve, il testone arruffato alla finestra della casetta di Biancaneve, su cui spiccava la scritta Cassa anch’essa sbilenca, e per qualche secondo i suoi occhi vagabondi si soffermarono sulle sagome ancora inanimate del carosello, così come un generale passa in rassegna le proprie truppe prima di sferrare l’attacco
Un colpo secco ad una leva meccanica e, con un sobbalzo, la giostra si mosse.
All’unisono i cavalli si lanciarono in folli corse mai fatte e le automobiline, rombando, schizzarono per mille e mille miglia.
Le orecchie larghe e pendenti dell’elefantino si schiudevano e si serravano come un organetto, mentre la proboscide si sollevava e si abbassava ritmicamente e tutto l’animale saltellava leggero come un passero.
I pompieri azionarono sirene, trombette e campanelli e via a domare il fuoco amico, che non brucia e non distrugge. Attorno alla diligenza accerchiata sibilavano spari e schioppettate e la canoa agile e snella superava il balzo della cascata per fluttuare in un mare di tranquillità.
“Penna di Falco, non avrai il mio scalpo!”. Il bambino sosteneva l’attacco degli indiani Comanci tenendo le briglie con la sinistra e spronando il cavallo con lievi colpi sul fianco destro.
Si sporse verso l’automobilina rossa: “Forza, lumachina, corri, corri! Altrimenti io e il mio Mustang ti lasceremo nella polvere”.
La giostra girava, girava… sembrava non volersi fermare mai.
Eccitata e felice la bambina, dimenticato il suo problema esistenziale, strombazzava a più non posso.
“C’ è sempre da divertirsi con mio fratello!” pensava e intanto salutava papà e mamma che, ad ogni giro, si materializzavano brevemente di lato alla pedana, vigili come sentinelle.
Qualcosa accadde quella sera.Forse i genitori avevano pagato il biglietto per una corsa eterna oppure lo straniero dalla pelle scura aveva inserito il pilota automatico e non sapeva disattivarlo.
Fuori d’ogni dimensione temporale, la giostra non si ferma, neppure rallenta.
I bambini, sfrenate la mente e l’anima, scalano cime insormontabili, corrono su campi di timida primavera, attraversano foreste primordiali, navigano su acque ora tempestose ora placide, scivolano lungo pendii innevati, combattono mostri tanto terrificanti quanto fallaci.
Affiancati e affiatati. Sempre. La macchinina rossa e il cavallino rampante.
Capo reclinato sul mento, il giostraio si è addormentato.
Dorme profondamente, come un baco da seta e, forse, dietro le ciglia c’è un bel sogno perché l’ombra amabile di un sorriso sfiora le labbra chiuse.
Forse è bambino nel sogno e cavalca quel puledro bianco pezzato, il preferito…
Cavalca a pelo il fiero zingarello – la giungla di capelli neri sparpagliati nel vento –
senza lacci e mai si legherà ad alcuna ruota…
La giostra va e nessuno sa quanto durerà la corsa. Scostati di poco dalla pista, astratti dal mondo, i genitori vivono un momento ispirato fatto di parole tenere e risatine.
Dai loro volti è persino scomparsa l’espressione ansiosa tipica di un padre e di una madre. Ora sono semplicemente un uomo e una donna innamorati, rilassati, che, nella terra di nessuno parlano d’amore e ogni tanto il cappellino di Evita ondeggia maliziosamente un po’ a destra e un po’a sinistra. Le ore divennero incontabili. Chi potrebbe mai dire quanto durò la magia di quella sera, la beatitudine indefinita che pervase bambini e adulti? Improvvisamente il gran-burattinaio-giostraio si destò e tirò la leva. Fine della corsa.
I genitori si mossero verso i figli.
Il bambino fu il primo a scendere dalla giostra.


Leggendo questo racconto mi sono rivisto bambino, quando tutto sembrava più bello.
La giostra girava, facendoci divertire.Sulla giostra non c'erano bimbi belli o brutti.Eravamo tutti uguali.Poi crescendo, capisci che quella giostra non c'è più. Sei troppo grande per salirci.Sei diventato o troppo bello o troppo brutto. Come fare allora?? .....Diventi giostraio.
Ed io se giostraio devo essere, se giostraio mi definiscono, allora voglio esserlo a modo mio, per tutti, senza alcuna distinzione.Scusatemi per questo. Scusami Emiliano.
Sulla mia giostra , dimentichi tutto e salgono tutti. Non cadi, sei libero e gridi, ma senza essere mai vile.E devi avere cuore forte , perchè a volte gira veloce. Ma la giostra non si ferma. Sulla mia giostra, siamo tutti uguali nuovamente. Per salirci sopra, non c'è bisogno del documento di identità, basta essere Ravellese, e/o amante del nostro Paese. L'anonimo sulla giostra si forma e diventa poi visibile. Diamo la possibilità a tutti di salirci sopra. Se qualcuno non vuole, allora, fatemi sapere, io come giostraio chiudo la Giostra. E torniamo ad essere nuovamente quello che eravamo e siamo .Ravellesi, o mi sbaglio Emiliano.
Scusatemi se ho usato il nostro blog per una precisazione di carattere personale.
Io credo fortemente che il nostro Paese, possa essere unito. Senza alcun politico che ci obbliga ad essere nemici. Io ci credo e con questo blog, cerco di apportare il mio contributo.
Se sbaglio, allora correggetemi, non accusatemi.
Grazie

Commenti

Anonimo ha detto…
detto questo la sinergia è d'obbligo...

IL GRUPPO DE "IL POGGIO"
Anonimo ha detto…
frank si...gruoss
Anonimo ha detto…
da premettere che sono neutrale ma dopo l'ennesimo manifesto di(( insieme per ravello)) DICO BASTA!!!!!si crea solo un clima cattivo. Ma mandiamoli via tutti x le prossime elezioni portiamo gente che pensa soprattutto al bene del paese ma dico TUTTI!!!!!!!!. Bisogna voltare pagina questo paese e la perla della costiera e bisognerebbe camminare paralleli e non accusare e parlare male di uno o di altri. complimenti a te francesco.
Anonimo ha detto…
infatti...a cosa servono tt qst manifesti...nn pensate ke solo ravello è in ginokkio...è tutta l'italia ke sta passando un brutto momento...passerà e nn bisogna dare sempre lacolpa all'amministrazione!!!qnd insieme x ravello ha fatto i suoi errori nessuno li ha ridicolizzati...
Anonimo ha detto…
Visto che entrambi gli schieramenti politici di Ravello sostengono di essere depositari dellla verità, mi sembra giusto un confronto... Io sono neutrale ma credo che l'attuale amministrazione dimostri spesso scarse capacità di governare. Poi finalmente vorrei vedere il sindaco cacciare gli attributi (se ce l'ha)e affrontare chi lo attacca. Ma credo che anche stavolta Paolo darà dimostrazione di essere un coniglio e manderà avanti quello che veramente ci ha rovinato a Ravello,causando il dissesto finanziario e portando il nostro paese sui giornali quando fu arrestato,ovvero Salvatore di Martino....
Anonimo ha detto…
Che barba, con questa storia di Salvatore di Martino e il dissesto finanziario!
Ma è possibile che pensate sempre e solo a quello?Sono passati 100 anni..andiano avanti!
Mi chiedevo che cosa c'entra con i problemi del nostro paese la trovata della minoranza del faccia a faccia Imperato-Amalfitano, alla matrix di ieri sera...A me sembra solo un pretesto per il Secondo, di nome e di fatto, di mostrare ai suoi il suo grande potere!
La sua megalomania ci mancava!
ps va in diretta sulla Rai o su Mediaset?
Anonimo ha detto…
La democrazia prevede che ognuno possa dire la sua, prevede che ci sia una maggioranza e una minoranza. la cosiddetta opposizione ha il dovere di vigilare, denunciare, e proporre. Io credo che Insieme per Ravello stia facendo l'opposizione. credo anche che chi amministra, la cosiddetta maggioranza debba dar conto al popolo che l'ha eletta. bene qualcuno è in disaccordo con questa riflessione??
partendo dalla bontà di questo pensiero credo che confrontarsi non sia una cosa cattiva. confrontarsi civilmente davanti alla cittadinanza poi sarebbe un primo passo per passare dalle chiacchiere scritte sui muri a intavolare un discorso che guardi al futuro in modo più sereno.
per altri tre anni questa sarà la nostra maggioranza e questa la nostra minoranza quindi è giusto pretendere da questi nostri rappresentanti il massimo!
Anonimo ha detto…
ke palle
Anonimo ha detto…
Hai ragione Anonimo delle 12,51, il primo commento serio, mandiamoli tutti via, iniziamo un discorso nuovo, basta con questa spaccatura basta con queste persone ke infondono solo cattiveria e odio, basta con quete persone ke da 30 anni stanno sfasciando una popolazione e un paese intero. Basta con questo modo di amministrare con favori e favorini, con incompetenza e superficialità, con manie da super uomini.E' arrivato il momento di forze nuove di persone nuove, basta, svegliamoci ke ci stanno trattando come dei burattini, e questo è rivolto anke alla schiera di giovanissimi ke forse nn sanno la storia di questi marpioni..............
Iniziamo a creare qualcosa di nuovo perke altrimenti tra 3 anni ci ritroveremo di nuovo con i vari Paolo Imperato, Secondo Amalfitano, Salvatore Di Martino..................
Mandiamoli a casa mandiamolia a fare danni nelle loro case!
E' ora di riprenderci il NOSTRO PAESE.

EPURAZIONE RAVELLESE
Anonimo ha detto…
frank sei un giostraio...

IL GRUPPO DE "IL POGGIO"
Anonimo ha detto…
concordo con anonimo 12 aprile 19.56.
Il MOVIMENTO fa politica attraverso la comunicazione esterna....manifesti o altro....
Emiliano fa propaganda attraverso il so perosnale, anche se teoricamente, non ufficale blog.
Il gruppo di persone che sostiene in modo attivo la maggioranza...fa comunicazione con i manifesti...
MA SANTO IDDIO....il gruppo di opposizione si deve OPPORRE o no? E dove lo deve fare? In consiglio comunale credo...o no?
Va bene tutto e non va bene niente...ma ognuno ha il dovere di fare la propria parte....
Detto questo...andiamo avanti...
pensavo che rimanendo nell'anonimato si sfuggisse dalla etichette....ma vedo che oramai siamo in grado di dare un volto una etichetta anche a chi non si firma...
Fermiamoci a pensare: io sto scrivendo e tu che mi leggi mi stai dando forma...e forse mi darai un nome...il mio pensiero non è pensiero ma diventa un nome e quindi....
Lavoriamo insieme per trovare soluzini. non colpevoli.
Un abbraccio a tutti.
Ps: cominciao ad avere paura anche di pensare...devo fare pensieri anonimi..o rimanere io anonimo?
Anonimo ha detto…
Hai perfettamente ragione 18.14,ho la stessa sensazione,lo stesso pensiero e mentre scrivo penso ke da lì possano pensare chi sono...ma so che sbagliano a pensare.E cmq invece di pensare a chi pensa pensate alle cose sensate che quella persona abbia potuto pensare e poi scrivere
Anonimo ha detto…
Complimenti frank e non scusarti con Emiliano perche' sei diverso da lui.

voglio salire sulla tua giostra... almeno una cosa gratis a Ravello!!!

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