Leggo quello che si pubblica.... null'altro
Io non sono andato al concerto, e credo che come me, tanti altri.
Leggo quindi questo articolo, e mi faccio un'idea, che potrebbe essere anche sbagliata.
A questo momento non essendoci stata smentita, posso affermare che non è stato proprio un bell'inizio del Festival.
Ravello, Costiera amalfitana Da Nyman e da Ravello ci si aspettava di più.
Ieri sera (27/06/09) al Belvedere di Villa Rufolo si è tenuto uno dei concerti più attesi del week-end inaugurale del Ravello Festival 2009: “ The Piano sings” di Michael Nyman.La serata è cominciata tra piccoli inconvenienti che, a dir la verità, possono sempre capitare.Causa del primo inghippo è stata la festa patronale di Sant’Andrea nella vicina Amalfi: i fuochi d’artificio avrebbero disturbato la performance del compositore inglese, per cui il concerto è stato rimandato di una mezz’oretta. Fin qui tutto bene. L’organizzazione ha servito agli ospiti un drink per farsi perdonare di quanto accaduto.Ore 22.45, il concerto ha inizio tra i bagliori (e i rumori) dei fuochi di Sant’Andrea: ad Amalfi hanno ritardato lo spettacolo pirotecnico, che quindi si svolgerà in contemporanea con il concerto, pazienza!Finalmente Nyman è al piano, il pubblico è impaziente, ma fin dalle prime note si intuisce che c’è qualcosa che non va. In effetti dovrebbe partire una proiezione, ma il maxischermo che copre il celeberrimo panorama del Belvedere rimane bianco, sporcato dal riflesso del proiettore.Si pensa a problemi tecnici, si rimane perplessi, ma c’è la musica ad accompagnare lo spettatore, la musica di Nyman, che però ad un tratto si sporca, l’esecuzione non è fluida e il Maestro stecca più di un accordo.Qualcuno in tribuna comincia ad andare via, insoddisfatto. I più fiduciosi restano seduti, aspettando il momento di “The Piano”, pluripremiata colonna sonora dell’omonimo film premio oscar di Jane Champion : ecco le note di Big my secret, ma l’esecuzione appare frettolosa e nervosa e questa sensazione è confermata all’ascolto di The heart asks pleasure first.Il pubblico a questo punto è snervato, annoiato, e c’è persino qualcuno che russa profondamente. La performance appare migliorata quando all’improvviso, sul maxischermo, si stagliano le immagini in bianco e nero di un cortometraggio di Jean Vigo e Boris Kauffman.Nyman si riprende, cerca di reimpadronirsi della sua arte, anche se il risultato è appena soddisfacente.Il corto finisce, la musica pure. Sul palco, il direttore generale del Ravello Festival, Stefano Valanzuolo, consegna velocemente il premio Nino Rota all’artista, dopodichè cerca di scusarsi per un presunto fuori programma del Maestro, che ha tagliato un brano (forse perché le immagini correlate non erano partite?) e annuncia che lo riproporrà come bis.Intanto i più spazientiti abbandonano la platea, mentre il pianista torna allo strumento e parte con le note di Witness, esecuzione pulita, ma non eccezionale.E’ finita, per i pochi fedelissimi c’è la possibilità di richiedere l’autografo ed acquistare qualche cd, ma nell’aria si sente un coro di menti unanime rimasto deluso per le emozioni che non è riuscito a percepire.
Florinda Fiordaliso
Commenti
zorro
Tuttavia le immagini del primo video di Michael Nyman erano partite, anche se non “percettibili” a causa di un riflesso.
Ovviamente ciò che ha pesato di più nel mio giudizio di spettatrice, appassionata di musica e del Ravello Festival da anni ormai, è stata l’esecuzione dei pezzi del Maestro, che rispetto ai suoi standard (ebbene sì, sono una fedelissima anche di Michael Nyman!) ha deluso.
Dispiace venire a conoscenza di strumentalizzazioni “politiche” che sono state fatte della mia opinione personale sul concerto. E’ indubbio che Ravello sia riuscita a portare avanti con successo e determinazione una manifestazione che non ha eguali sul nostro territorio, non solo in costa d' Amalfi ma in Campania e nel Sud, e credo che parlare con la voce degli altri, invece che con la propria, sia da vigliacchi.
Mi sia concesso in questa sede fare un applauso alle tante menti e braccia che collaborano per la buona riuscita del Festival e mi sia concesso anche dire che dagli errori si impara, sempre, anche quando si è già “grandi”!
Allo staff del Ravello Festival vanno i miei migliori auguri per un ottimo prosieguo dell’evento
Florinda Fiordaliso
Un consiglio: tacete quando non capite un cavolo. DISSIPATORI (ah, forse non avete neanche idea di cosa significhi questa parola!)
W La PLURALITA' d'Informazione
SENZA IL FESTIVAL io VIVO UGUALE...
cmq gironzolando su internet
http://www.ravellofestival.com/rassegna_stampa.html