Vi giro questa mail che mi è arrivata. La sentenza 338/2008 chiarisce definitivamente che i Comuni che non hanno nessuna depurazione non possono richiedere il canone di depurazione. Ed ovviamente grazie alle amministrazioni Comunali, e ai noi elettori, in tutti questi anni, il nostero Comune non si è dodato di alcun depuratore AEC-Eurosportello" aderente alla CONF.AS (Confederazione delle Associazioni) www.confas.org info@confas.org Oggetto: Comitato Promotore della Class Action Recupero Canone Depurazione Acqua abbiamo inserito nel blog http://recuperocanonedepurazioneacque.spazioblog.it/ i nominativi dei primi comitati ed associazioni che hanno espresso il desiderio di aderire al Comitato Promotore della Class Action Recupero Canone Depurazione Acque, da avviare per ottenere il recupero delle cifre ingiustamente riscosse dalle Aziende di Servizio per il canone/tributo per il trasporto delle acque di rifiuto, in assenza completa o temporanea dell'impianto centralizzato di dep
Commenti
nice eyes!
almeno cominciamo a capire un po chi lavora e chi....
Si potrebbe riflettere molto sul perché certi fatti accadano e sul perché su altri argomenti la posizione etica della chiesa è spesso ignorata dagli stessi fedeli verso una direzione di maggiore tolleranza, in questa materia un’indicazione etica tutto sommato accogliente si traduce spesso, nella realtà, in una durezza esagerata verso chi già soffre per il fallimento del matrimonio. Durezza che troppo spesso, in modo più o meno esplicito, relega le persone separate ai margini delle nostre comunità cristiane.
Gli atteggiamenti di chi agisce con durezza e con gesti eclatanti in una giornata di festa è espressione di una teologia che non aiuta certo l’uomo ad avvicinarsi a Dio; costituisce, al contrario, una barriera insormontabile nella vita spirituale, creando conflitti interiori enormi nelle persone, come se fosse possibile ricondurre l’esperienza della fede ad una serie di prescrizioni legali da rispettare.
Ma a fare chiarezza sul punto è il Santo Padre Benedetto XVI in vari scritti: Sinodo dei Vescovi sull'Eucarestia del 2-23/10/2005 - Proposizione 40 e messaggio finale n. 15; discorso di Benedetto XVI al clero di Aosta (25/07/2005); l'introduzione del S. Padre, allora Cardinale e responsabile della Congregazione della Dottrina della Fede, "Sulla pastorale dei divorziati risposati" (1998).
"Possono i divorziati risposati nutrirsi del Corpo di Cristo?": "[...] anche se non possono andare alla Comunione Sacramentale, non sono esclusi dall'amore della Chiesa e dall'amore di Cristo.[…] Per i separati e per il divorziati il Magistero, implicitamente, ammette la possibilità di partecipare integralmente all'Eucarestia, fonte di grazia e, quindi, di riflesione e conversione per ciascuno che si accosta al Mistero. Ove si chieda al Signore di uccidere il rancore, di promuovere nei cuori il perdono, il Signore ascolta, opera e offre un terreno fecondo per la conversione, prendendo su di sè le sofferenze di ciascuno di coloro che sono coinvolti nella crisi del loro matrimonio.
sfido chiunque a vedere se si sono guadagni la pagnotta come me!
"un imprenditore modello".
dalla lettura della riflessione del papa, si dovrebbe capire che il ministro ha agito in modo conforme.
No, non possono ricevere la Comunione, ma possono partecipare alla Messa.
A questo proposito si può leggere cosa dicono in tema l'Esortazione Apostolica "Sacramentum Caritatis" di Benedetto XVI al cap. 29
Senza entrare nel merito della legittimità del gesto di rifiuto,non era meglio( come si fa a cuor leggero"in tante altre occasioni!!!") lasciar correre e non UMILIARE il fedele davanti a tutti e poi in privata sede comunicargli che forse era più opportuno non mettere in difficoltà in futuro il ministro di Dio che è, comunque, soggetto alle leggi della Chiesa?
Invece no!! Bisogna dare una lezione a chi non vive secondo le leggi della Chiesa ed esporlo alla pubblica riprovazione!
Se quest'atteggiamento di rigore per alcuni versi comprensibile lo si avesse nei confronti di tutti i tipi di violazione delle leggi e dei dettami della chiesa forse sarebbe più facile accettare il comportamento del prete da cui, purtroppo, devo dissentire con forza.
Mi associo all'altro anonimo
CHI E' SENZA PECCATO SCAGLI LA PRIMA PIETRA
uso privato della cosa pubblica, bene!
ma per caso dorme anche in qualche stanza del Comune o del Comando di Polizia Municipale??
intanto in un paesino un prete alcuni giorni prima si rifiutava di dare la comunione ad un separato