11 loculi all'alba

Sono stato al Cimitero domenica.
Ci sono 11 loculi liberi.
Dal 1999 al 2001 sono stati interrati 30 cadaveri.
Dopo 10 anni dovranno trovare sistemazione muraria.
Non aggiungo nulla.

Commenti

Anonimo ha detto…
Fatevi una cappella primata no???!!!....o siete dei pezzenti che nn hanno santi in paradiso per le concessioni del caso??!.ke squallore...neanche la morte ci rende tutti uguali....c'è ki ha l'appartamento di lusso per riposare in eterno e ki deve sperare in un buco nel terreno...sempre se trova il buco!

nice eyes!
Anonimo ha detto…
caro zappia perche' non te la prendi con chi vende i loculi su al comune.gente che non sa quando morira' ha gia il loculo e gente che sfortunatamente ci saluta per andare nel mondo eterno che non sa nemmeno se ce il posto libero oppure no.mi sembra che la camorra dei loculi non sta solo a napoli ma bensi anche a ravello,vergogna.
Anonimo ha detto…
Vogliamo regalare un loculo a testa a barbabianca, de nasi, e ai due avvocati amministratori? Cosa ne dite?
Anonimo ha detto…
vorrei sapere se tutti gli albergatori di ravello sono anche proprietari degli immobili,sono in affitto o fanno parte di società.
almeno cominciamo a capire un po chi lavora e chi....
Anonimo ha detto…
Durante la celebrazione delle prime Comunioni in Duomo è avvenuto un fatto alquanto spiacevole: il Parroco don Giuseppe Imperato ha rifiutato l’eucarestia ad un fedele, L.C. La colpa del fedele? Essere separato dalla moglie. Nella chiesa gremita si sono vissuti momenti di incredulità ed imbarazzo.
Si potrebbe riflettere molto sul perché certi fatti accadano e sul perché su altri argomenti la posizione etica della chiesa è spesso ignorata dagli stessi fedeli verso una direzione di maggiore tolleranza, in questa materia un’indicazione etica tutto sommato accogliente si traduce spesso, nella realtà, in una durezza esagerata verso chi già soffre per il fallimento del matrimonio. Durezza che troppo spesso, in modo più o meno esplicito, relega le persone separate ai margini delle nostre comunità cristiane.
Gli atteggiamenti di chi agisce con durezza e con gesti eclatanti in una giornata di festa è espressione di una teologia che non aiuta certo l’uomo ad avvicinarsi a Dio; costituisce, al contrario, una barriera insormontabile nella vita spirituale, creando conflitti interiori enormi nelle persone, come se fosse possibile ricondurre l’esperienza della fede ad una serie di prescrizioni legali da rispettare.
Ma a fare chiarezza sul punto è il Santo Padre Benedetto XVI in vari scritti: Sinodo dei Vescovi sull'Eucarestia del 2-23/10/2005 - Proposizione 40 e messaggio finale n. 15; discorso di Benedetto XVI al clero di Aosta (25/07/2005); l'introduzione del S. Padre, allora Cardinale e responsabile della Congregazione della Dottrina della Fede, "Sulla pastorale dei divorziati risposati" (1998).
"Possono i divorziati risposati nutrirsi del Corpo di Cristo?": "[...] anche se non possono andare alla Comunione Sacramentale, non sono esclusi dall'amore della Chiesa e dall'amore di Cristo.[…] Per i separati e per il divorziati il Magistero, implicitamente, ammette la possibilità di partecipare integralmente all'Eucarestia, fonte di grazia e, quindi, di riflesione e conversione per ciascuno che si accosta al Mistero. Ove si chieda al Signore di uccidere il rancore, di promuovere nei cuori il perdono, il Signore ascolta, opera e offre un terreno fecondo per la conversione, prendendo su di sè le sofferenze di ciascuno di coloro che sono coinvolti nella crisi del loro matrimonio.
Anonimo ha detto…
io mi sono sudato tutto quello che mi trovo oggi.quindi non rompete!
sfido chiunque a vedere se si sono guadagni la pagnotta come me!

"un imprenditore modello".
Anonimo ha detto…
per anonimo 16.25 :
dalla lettura della riflessione del papa, si dovrebbe capire che il ministro ha agito in modo conforme.
Anonimo ha detto…
Possono i divorziati risposati nutrirsi del Corpo di Cristo?


No, non possono ricevere la Comunione, ma possono partecipare alla Messa.
A questo proposito si può leggere cosa dicono in tema l'Esortazione Apostolica "Sacramentum Caritatis" di Benedetto XVI al cap. 29
Anonimo ha detto…
ma che schifezza ma come parlate "nutrirsi del corpo" mhhhhh
Anonimo ha detto…
vorrei sapere se un atteggiamento così eclatante anche se legittimo come il rifiutare la comunione ad un fedele in una chiesa gremita durante una festa cosi' importante avrà l'effetto di avvicinare ulteriori fedeli alla Chiesa.
Senza entrare nel merito della legittimità del gesto di rifiuto,non era meglio( come si fa a cuor leggero"in tante altre occasioni!!!") lasciar correre e non UMILIARE il fedele davanti a tutti e poi in privata sede comunicargli che forse era più opportuno non mettere in difficoltà in futuro il ministro di Dio che è, comunque, soggetto alle leggi della Chiesa?
Invece no!! Bisogna dare una lezione a chi non vive secondo le leggi della Chiesa ed esporlo alla pubblica riprovazione!
Se quest'atteggiamento di rigore per alcuni versi comprensibile lo si avesse nei confronti di tutti i tipi di violazione delle leggi e dei dettami della chiesa forse sarebbe più facile accettare il comportamento del prete da cui, purtroppo, devo dissentire con forza.
Mi associo all'altro anonimo

CHI E' SENZA PECCATO SCAGLI LA PRIMA PIETRA
Anonimo ha detto…
la parola della chiesa non è la parola di Dio!!!!
Anonimo ha detto…
Ma è normale che il capitano dei vigili vada in giro con la macchina di servizio???
uso privato della cosa pubblica, bene!
ma per caso dorme anche in qualche stanza del Comune o del Comando di Polizia Municipale??
Anonimo ha detto…
oggi un divorziato è stato ricevuto dal papa con tutti gli onori, ha baciato l'anello e le cronache raccontano di un colloquio cordialissimo si sono scambiati regali ed hanno fatto sapere che hanno parlato di cose importanti come l'aborto e la famiglia il divorziato ha tenuto a ribadire che lui a questi temi ci crede tantissimo ed è in piena sintonia con le idee del papa e tiene tantissimo sopratutto alla famiglia ma non parlava della sua si riferiva a quella degli altri
intanto in un paesino un prete alcuni giorni prima si rifiutava di dare la comunione ad un separato

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