Harry Potter..... io non l'ho mai letto

Harry Potter e i doni della morte
L’avventura che conclude la saga
Di seguito la trama dell'ultimo Harry Potter. Prima , però mi pongo una domanda. Io non l'ho mai letto. Sarò normale?? Mi son perso qualcosa di importante.Mi date una motivazione valida. Sarò troppo vecchio per leggere di questi libri???
Attendo vostre delucidazioni . Grazie

L’attesa degli appassionati è finita: l’ultima e conclusiva avventura di Harry Potter è ormai in libreria anche in lingua italiana con il titolo “Harry Potter e i doni della morte”, per le Edizioni Salani che hanno pubblicato anche le sei puntate precedenti. Diciamo subito che il libro è bellissimo e che le sue 700 pagine sono avvincenti e da leggere tutte di un fiato.
Negli oltre cinque mesi intercorsi tra la pubblicazione del libro in lingua originale e la sua traduzione italiana sono stati rivelati molti particolari relativi alla trama: non è più un mistero che l’autrice, J.K.Rowling non ha avuto alla fine il coraggio di far morire il suo eroe: Harry sopravvive alla lotta contro il suo potentissimo nemico, il mago oscuro Lord Voldemort, facendo trionfare alla fine il bene sul male. E’ noto anche il fatto che le ultime avventure di Harry si svolgono in mezzo a una certa falcidie di personaggi e in un mondo cupo e a dir poco inquietante. Del resto il giovane eroe e i suoi amici non sono più bambini e quindi si trovano ad affrontare responsabilità e situazioni proprie del mondo adulto: l’atmosfera magica del libro, però, quella che ha fatto tanto apprezzare la storia del maghetto ai lettori di tutte le età, resta intatta e colma di fascino fino all’ultima pagina.

Alla fine della sesta puntata della saga, “Harry Potter e il Principe Mezzo Sangue”, abbiamo lasciato il giovane mago affranto e confuso per la morte del suo padre putativo, il venerabile Albus Silente. Già in quel momento Harry aveva dichiarato ai suoi amici l’intenzione di non ritornare l’anno successivo alla scuola di magia di Hogwarts: il suo compito più urgente, e lascito spirituale di Silente, era infatti rintracciare tutti gli Horcrux, ossia gli oggetti magici che contenevano una parte dell’anima di Voldemort. Assurdo pensare all’idea di tornare a scuola, quando si ha sulle spalle la responsabilità di salvare il mondo. In effetti, Hogwarts e i personaggi, insegnanti e studenti, che hanno popolato gli altri episodi della saga, restano stavolta sullo sfondo: l’avventura vede in primo piano, oltre a Harry, quasi solo i suoi più cari amici di sempre, Hermione e Ron. Tutti gli altri, ad eccezione della stravagante Luna, restano defilati. Un ruolo di grande spicco tocca invece alla pattuglia dei cattivi: oltre a Lord Voldemort, in prima linea c’è la famiglia Malfoy, con Lucius e Draco, e naturalmente la crudele Mangiamorte Bellatrix Lestrange.
A parte qualche lungaggine nella parte centrale del romanzo, uno dei grandi meriti della settima avventura è il fatto di avere un po’ stemperato i toni: il bene e il male non sono più definiti in modo così netto come nelle prime fasi della saga. Tutto sembra essere rimesso in discussione, almeno in attesa dell’esito finale: tra Harry e i suoi amici, indiscutibilmente buoni, e Lord Voldemort, cattivo senza ombra di dubbio, compaiono tutta una serie di sfumature intermedie. Neppure il professor Silente, fino a questo punto eroe di intoccabile saggezza e positività, viene risparmiato da ombre e sospetti, tanto che Harry si trova ad un certo punto a dubitare di lui. Dall’altro lato il viscido Piton riserva non poche sorprese e alla fine si scopre avere perfino una ragione plausibile per i sentimenti di ostilità che hanno caratterizzato i sei anni durante i quali è stato insegnante di Harry.

Nelle centinaia di pagine della storia non manca nulla: avventura, colpi di scena mozzafiato, misteri di ogni genere e soprattutto magie e incantesimi che vengono da lontano, sia in senso spaziale che, soprattutto, temporale: il passato infatti ha un peso fondamentale nella vicenda. Come dire: il senso della vita di una persona affonda nelle radici della sua storia e per comprendere il corso degli avvenimenti di un’epoca non si può fare a meno di ritornare indietro nel tempo. Ma ci sono anche tutti gli elementi di azione che animano il racconto facendone una storia mozzafiato: tra queste spiccano alcune battaglie grandiose a colpi di bacchette magiche e incantesimi di ogni genere, tra cui quella nei cieli di Privet Drive, in apertura di romanzo, quella al Ministero della Magia, alla banca Gringott e nelle sale di Hogwarts in conclusione. Ritornano personaggi già noti, come l’untuosa Dolores Humbridge, la simpatica Tonks e il costruttore di bacchette Olivander, e altri nuovi entrano a popolare l’universo potteriano.
Un’altra bellissima idea di “Harry Potter e i doni della morte” sta nel fatto che il segreto della vittoria del bene sul male è nascosta in un libro di fiabe per bambini. Il mondo è salvato dai ragazzini, insomma? Decisamente sì, anche perché Harry conserva fino all’ultima pagina la freschezza personale e la schiettezza di carattere che aveva quando era bambino. E che nel frattempo sia diventato grande, è qualcosa su cui dobbiamo fermare l’attenzione per ricordarcelo.

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